Come prevedere gli attacchi alla vite della Plasmopara viticola? – Intervista al CREA di Conegliano
Come noto, la Plasmopara viticola è l’agente patogeno della peronospora della vite europea, malattia fungina diffusa in tutto il mondo e fra le più temibili per la vite, che, se non prevenuta, può essere distruttiva per il raccolto. Il controllo di questa malattia prevede un ricorrente utilizzo di prodotti fitosanitari, spesso eseguito sulla base di una percezione soggettiva del rischio di infezione, non guidata da dati oggettivi rilevati in campo.
Dr. Riccardo Velasco, quali sono le finalità del progetto e come si sviluppa?
Il progetto ha lo scopo di valutare l’efficacia predittiva nei confronti delle infezioni di peronospora di un modello previsionale basato sull’acquisizione ed elaborazione dei parametri climatici osservati in vigneto, valutando alcuni fattori finora non del tutto indagati.
Quale ruolo ha il CREA che lei dirige?
Il CREA supporta le attività di rilevamento dei dati epidemiologici osservati in vigneto e di registrazione degli stessi, per il loro utilizzo negli algoritmi alla base del modello in corso di sviluppo da parte di CET Electronics, partner del progetto. Si tratta di osservazioni svolte in numerose parcelle, appositamente non trattate in modo da consentire la comparsa e sviluppo della malattia, permettendo quindi di osservarne e valutarne le caratteristiche.
Dr. Alessandro Zanzotto, che risultati sono stati raggiunti sino ad ora?
Si è appena concluso il secondo anno di osservazioni, che si aggiungono a quelle già svolte nel 2018. Ciò ha permesso di raccogliere una mole consistente di informazioni in ciascuna delle aziende partner di progetto. Si tratta di informazioni puntuali relative alle date di comparsa, all’intensità e allo sviluppo delle infezioni in vigneto, nel periodo primaverile-estivo. A ciò si aggiungono i dati climatici, registrati da capannine meteo istallate all’interno di ciascun vigneto, con sensori sopra-chioma, nella chioma e a terra. Inoltre sono state registrate la date delle principali fasi fenologiche e, grazie all’impiego di apposita sensoristica integrata nella capannina, è stato costantemente monitorato lo sviluppo delle dimensioni della chioma. Il passo successivo sarà quello di elaborare tali informazioni in modo da consentire un’adeguata calibrazione del modello alle situazioni riscontrate in loco.
Quali sono i vantaggi per le aziende che utilizzano sensoristica come quella di PVsensing? E’ un tipo di tecnologia che richiede particolari conoscenze per essere utilizzata, per esempio anche da aziende di piccole dimensioni?
La sensoristica e l’elaborazione del modello sono a cura della ditta CET Electronics e, una volta messo a punto, quest’ultimo potrà fornire indicazioni utili alle aziende attraverso una piattaforma WEB, strutturata in modo tale da permetterne un utilizzo facile ed intuitivo.
All’interno del progetto c’è anche un Istituto Agrario (ISISS Domenico Sartor). Quanto importante è coinvolgere i giovani degli istituti agrari nelle attività di sperimentazione?
Mettere a conoscenza i futuri tecnici di quanto si sta sviluppando nel mondo della ricerca è sicuramente uno strumento di aggiornamento e diffusione dell’informazione nonchè di stimolo ad avvicinarsi alle nuove tecniche di gestione dell’agricoltura, preparandosi per tempo al loro futuro utilizzo.
Dr. Velasco, quest’anno l’evento Nova in vigneto si è tenuto presso l’azienda del CRE A a Spresiano, ed hanno partecipato vari stand, fra cui quelli dei progetti Rovitis 4.0 e PVsensing. Quali sono state le sue impressioni? Secondo lei, i progetti sono stati apprezzati dagli agricoltori e tecnici presenti?
I progetti hanno caratteristiche innovative ma entrambi intercettano un’esigenza di fondo fortemente sentita, ovvero la gestione razionale della difesa fitosanitaria. Per questo motivo l’interesse dei viticoltori è sempre elevato, pur sapendo che si tratta di prototipi. Si tratterà di proseguire lungo la strada della sperimentazione in modo da ottenere prodotti pienamente utilizzabili nella realtà viticola. Le occasioni di confronto coi viticoltori rappresentano sempre un’opportunità di scambio e confronto tra mondo produttivo e della ricerca.